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# 1 Inio Asano

LA RAGAZZA IN RIVA AL MARE 1

Leggere Inio Asano, ancora una volta, non è impresa facile; non lo è ma si tratta di merito. Comprenderlo è questione d’accettare di pagare il prezzo che lui, consapevolmente o meno, chiede in cambio delle vite piene, brutalmente oneste, che offre. Il prezzo è il provare a sentire quelle vite senza giudicare, magari provando a ricordare, senza veli, quel che si era o i pensieri che viaggiavano rapidi, apparentemente gelidi, in epoca adolescenziale.

Asano ci ha abituati all’attenzione per il particolare, i primi piani e l’antitesi perenne tra pienezza di spazi interni, alle volte quasi angusta, e immensità di panoramiche su cieli o distese di campi. Tutto questo, in La ragazza in riva al mare, raggiunge quasi la perfezione perché per una volta il respiro profondo, liberatorio come fuori d’apnea, dato dallo scontrarsi con un’ improvvisa, panoramica tavola, è dono che viene non tanto dalla vista quanto dall’idea.

Il mare, qui perennemente calmo, quasi mai dona quiete; porta mistero, è lieve ossessione. Lo intravedi e nasconde altro. Diverso, dunque, l’impatto visivo ed emotivo con gli spazi aperti che ogni singolo personaggio o chi legge può instaurare. Diverso da ciò cui siamo abituati.

La ragazza in riva al mare porta dentro misteri e allo stesso tempo ne dipana altri con poche, schiette battute su atteggiamenti, modi di pensare o ricostruire un ego ferito.

L’egoismo dentro cui nasciamo, nel quale nuotiamo magari inconsapevolmente fino all’età matura, ci saluta qui senza pudore ed è quasi lì a ricordare che è con quella parte di noi che tendiamo a fare i conti poi, approdati in età adulta. Per questo, forse, brucia.

C’è una strada difficoltosa da percorrere, ognuno dentro di sé, per giungere a un vivere visceralmente consapevole che non comporti dolore per sé o altri. Asano sembra quasi ricordarlo.

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